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Pirenne, Henri.

Storico belga. Docente a Liegi dal 1885, nel 1886 ottenne la cattedra di Storia medioevale e Storia del Belgio a Gand, dove insegnò fino al 1930. Durante la prima guerra mondiale si distinse per il suo atteggiamento di resistenza passiva nei confronti degli invasori tedeschi, e fu deportato nel 1916 in un campo di prigionia in Germania. Al centro dei suoi interessi di storico pose il problema delle origini delle formazioni urbane nel Medioevo; opere principali in proposito sono Les anciennes démocraties des Pays-Bas (1910) e Les villes du Moyen-Age (1927). La tesi in esse sviluppata vede nei centri cittadini dei Paesi Bassi il modello caratteristico degli insediamenti urbani medioevali, nati dalla fusione di un insediamento commerciale con un preesistente centro fortificato dell'autorità ecclesiastica o civile. Per quanto riguarda il problema dell'origine del capitalismo, P. sostenne che essa andasse ricercata nell'accumulo di capitali dovuto alle attività commerciali cittadine, e non nelle rendite fondiarie reinvestite in attività mercantili, secondo una tesi prevalente. Un altro importante contributo al dibattito sul Medioevo è dato dal testo Mahomet et Charlemagne (1937), nel quale viene esposta l'ipotesi secondo cui il vero inizio del Medioevo risalirebbe all'VIII sec.; infatti, secondo P., le strutture economiche e culturali del mondo antico sarebbero sopravvissute fino all'avvento dell'Islam, in età carolingia, quando si verificò il definitivo spostamento dell'asse economico-culturale dal Mediterraneo all'Europa settentrionale. Fondamentale sintesi dell'evoluzione politica, economica, culturale delle popolazioni dell'attuale Belgio è l'Histoire de Belgique, in sette volumi (1899-1932). Fra le altre opere si ricorda, per l'obiettività dell'esposizione, La Belgique et la guerre mondiale (1928) (Verviers 1862 - Uccle, Bruxelles 1935).